martedì 30 ottobre 2012

Matteo Mancini - L'intervista

Matteo Mancini
Matteo Mancini è l'amico di penna più vecchio che ho. Ci siamo conosciuti nel 2007 quando frequentavamo Sognihorror.com, partecipando con racconti, giochi letterari e recensioni alla vita del sito. Da quei giorni è capitato sempre più spesso di trovare un nostro racconto nella stessa antologia, o di cercarci reciprocamente per partecipare a nuovi progetti. L'ultimo in ordine temporale è firmato dalla casa editrice Il foglio letterario ed è una raccolta di racconti pulp - I bastardi senza storia - dedicata alla memoria di Giovanni Buzi.
Ho deciso di scambiare quattro chiacchere con Matteo che dei Bastardi è il curatore.


Ciao Matteo, benvenuto sul mio blog! Ricorderai il Club dei Vedovi Neri di Asimov e l'originale domanda con cui aprivano le riunioni. Oggi tocca a te dare una risposta: come giustifichi la tua esistenza?

Beh, ti rispondo con una filosofia che ho elaborato negli anni, per così dire spirituale, e che sta un po' a metà strada tra la Kabbalah ebraica e il Buddismo. Pur essendo cristiano, nel senso di sostenitore degli insegnamenti di Cristo (anche se su alcuni precetti sono un po' meno morbido, per così dire), credo che l'esistenza sia strutturata su più scale di evoluzione spazio-temporali e che si possa accedere o regredire da una scala all'altra in base agli insegnamenti acquisiti nella vita. Un po' come in un videogioco a scorrimento.
Dunque giustifico l'esistenza di ogni persona con la necessità di ricercare e di sviluppare gli aspetti spirituali in luogo di quelli materiali che devono restare in secondo piano in quanto effimeri: non ho mai visto nessuno portarsi nell'aldilà una casa o una valigia di soldi o, ancora, i titoli ovvero i gradi acquisiti sulla terra. Se ci sono delle cose che possono resistere oltre la morte, queste sono la conoscenza, lo spirito e la capacità di adattamento ai diversi sistemi e condizioni in cui potremmo esser proiettati. Perciò si deve lavorare su questi aspetti, chiaramente senza rigettare il resto o isolarsi in una vita da eremiti. I fanatismi sono sempre sbagliati, perché non ponderati.
Oltre alle esigenze personali di cui sopra, la vita di ogni persona dovrebbe essere orientata al miglioramento del contesto in cui la stessa agisce, poiché è nel benessere collettivo che si esalta il benessere della persona dai sani principi.
Al riguardo, chiudo con un mio aforisma: “Dio probabilmente non è un'entità individuale ma l'universo, cioè l'essenza più esplicita dell'infinito che a sua volta è in continua espansione e simboleggia l'assenza di un qualsiasi limite."

H.P. Lovecraft
 Come ti sei avvicinato alla letteratura?
  
Casualmente, dopo aver visto una serie di cortometraggi horror amatoriali e averli trovati assai carenti sotto il profilo delle sceneggiature, spesso funzionali unicamente a mettere in scena effettacci o a destare ribrezzo. Mi sono detto: “se scrivono questi, posso farlo anche io e farlo meglio”.
Così iniziai a scrivere brevissime sceneggiature che finivano con il restare nel cassetto, perché i registi amatoriali, il più delle volte, si incaponiscono nel voler girare corti strutturati su loro storie, con il risultato di dar vita, il più delle volte, a opere di imitazione o comunque meramente stilistiche.
Non vedendo sbocchi, incrementai la lettura passando presto dai manuali di criminologia alla narrativa vera e propria con i volumi di H.P. Lovecraft in prima linea. Quindi tentai il “grande salto”: passare dalla sceneggiatura al racconto vero e proprio, forma artistica sicuramente ben più difficile. Decisivo fu il terzo posto ottenuto in un concorso organizzato, tra gli altri, da Carlo Lucarelli, in cui si trattava di scrivere un finale di una storia iniziata dall'importante scrittore giallista. Ricordo che restai molto sorpreso dal risultato, al punto da pensare che non avrei più ottenuto tali riconoscimenti (fui anche intervistato con articolo pubblicato sul quotidiano di zona), tuttavia fu un'eccellente mozione di fiducia che, in seguito, mi permise di piazzarmi in vari concorsi con relative pubblicazione, a partire da Cronaca Vera.

Preferisci la forma breve del racconto o quella più completa del Romanzo?
   
A parte nei gialli (e nei drammatici), dove per esigenze di intreccio il romanzo è più funzionale, sono un fanatico di racconti, perché, a differenza del romanzo, non sono diluiti e costituiscono emozioni pure senza interruzioni. Il racconto è un po' come un bicchiere di vino, non è contaminato da sotto-storie e non è “annacquato” da eccessive caratterizzazioni e seghe mentali dei protagonisti. Il racconto è idea pura e permette, per la sua brevità, all'autore di fare esperimenti stilistici (sia con la forma sia con contenuti metaforici o simbolici) sospesi a metà strada tra la prosa e la poesia senza il rischio di risultare indigesto al lettore. Del resto se un bravo sommelier assaggia solo vini puri ci sarà un motivo o no?

Sulle rive del crepuscolo, GDS
Quanti racconti hai scritto e di questi quanti ne hai pubblicati? È poi così importante arrivare alla pubblicazione di una propria opera? O per meglio domandare, scrivi più per te stesso o per il tuo pubblico?
   
Ho scritto poco meno di cento racconti di cui quasi la metà pubblicati in antologie, riviste varie e nelle mie due raccolte La Lunga Ascesa dal Mare delle Tenebre e Sulle Rive del Crepuscolo entrambe edite da GDS Edizioni di Milano.
Beh, la pubblicazione è senz'altro il coronamento del lavoro posto in essere da uno scrittore. Un racconto, per sua stessa natura, è destinato a finire sotto gli occhi di un qualche lettore, altrimenti sarebbe un resoconto o una pagina di un diario. Ogni scrittore vuole, consciamente o meno, vedere pubblicate le sue storie.
Ciò detto credo che un autore, in luogo di uno scrittore commerciale o di un giornalista, deve sempre scrivere quello che sente di scrivere disinteressandosi dei gusti del pubblico (i gusti del pubblico devono interessare gli editori o i curatori di antologie). Non è l'autore che deve strizzare l'occhiolino al pubblico, ma il pubblico che deve ricercare l'autore in quanto sincero, in grado di suscitare emozioni ovvero di aprire menti o dare spunti di riflessione. Le storie devono nascere dall'interno di un autore e non essere ricercate all'interno dei fruitori finali, l'autore non deve essere una prostituta pronta a vendersi al primo offerente.
L'arma vincente ricade sempre nella differenziazione perché è nella differenziazione che risiede la purezza di una persona o di un'idea. È chiaro poi che ci possono essere dei punti in comune con altri, questo è inevitabile. Nel lungo periodo comunque resistono sempre coloro che mettono dentro alle loro storie qualcosa che va oltre alle mode di mercato, le quali, in quanto tali, sono effimere e destinate a sbiadire con il passare degli anni.
Oscar Wilde era solito dire che non è l'artista che si deve popolarizzare, ma il popolo che deve rendersi artistico. Io sono d'accordo con lui!

La lunga ascesa dal mare delle tenebre, GDS
 Se è vero che dentro ogni opera vive una parte del suo autore, qual è il racconto che hai scritto dove c'è qualcosa di molto particolare che ti riguarda. Se ce lo permetti, vogliamo entrare un po' nel privato. Raccontami della storia che più ti rappresenta.
   
In ogni opera non so, certamente è probabile che una parte dell'autore filtri in molte delle sue opere anche se dipende dal modo in cui lo stesso costruisce le sue storie. Uno scrittore che segue le mode del momento, a esempio, sarà meno portato a inserire concetti, opinioni o aneddoti personali nella propria opera perché autovincolato da schemi più rigidi rispetto a chi predilige un taglio autoriale e dunque più anarchico.
Il racconto più personale che ho scritto è “Il Mare delle Tenebre”. Si tratta di un horror in cui emerge la filosofia a cui accennavo rispondendo alla domanda numero 1 e in cui emerge una feroce critica alla superficialità di certi soggetti interessati unicamente agli aspetti materiali. 
Precisando ulteriormente, ti dico che di solito inserisco nei racconti delle opinioni o delle filosofie personali mascherate sotto aspetti simbolico/metaforici, molto raramente invece mi spingo a proporre aneddoti di vita vissuta che mi riguardano. 

Spaghetti Western, eif
Sei un appassionato di western e questo ti ha portato a pubblicare la scorsa estate un volume intitolato "Spaghetti Western" edito da il Foglio Letterario di Gordiano Lupi. Si tratta della prima di tre uscite dedicate a un genere affascinante e come dimostra il prossimo film di Tarantino ben lontano dal tramontare. Raccontami di questa tua passione e dell'esperienza avuta con Gordiano a riguardo del libro.
   
Più che di western in particolare, sono appassionato (maniaco) di cinema di genere soprattutto italiano. Il libro che hai citato è nato su commissione di Gordiano Lupi che a una mia domanda relativa alla mancanza tra la sua produzione saggistica cinematografica di un volume sullo spaghetti-western mi rispose: “visto che scrivi bene e che sei un appassionato di cinema italiano, perché non la scrivi tu?”
Gordiano è un personaggio focoso ma genuino (un po' come lo sono io), ogni tanto ci siamo anche confrontati in modo acceso (ricordo la diatriba sul colore della scritta sulla copertina di Spaghetti-western) ma è anche molto generoso e riconosce il lavoro altrui. Poi è un appassionato sia di cinema che di narrativa di genere, collaborare con lui è per me, senz'altro, più che piacevole anche se la casa editrice è piccola e non ha, di fatto, finalità di lucro. Gli introiti, di fatto, servono a finanziare altri progetti e se Spaghetti Western può aiutare altri autori a me fa sicuramente piacere.
Ciò nonostante devo dire che IL FOGLIO ha un'ottima distribuzione e il libro ha avuto un'eccellente visibilità sia in libreria che sulle riviste di settore, tra cui Ciak e Film TV. Spaghetti Western Vol. 1 è stata così un'esperienza più che ottima e mi ha garantito un riscontro superiore a quanto avessi previsto.

I bastardi senza storia, eif
Veniamo all'ultima fatica letteraria. Sei il curatore dell'antologia "I bastardi senza storia" edito da Il foglio letterario. L'antologia raccogliere i migliori racconti pulp dell'underground italiano e l'opera è dedicata alla memoria di Giovanni Buzi. Hai un centinaio di righe a disposizione per elogiare il racconto con cui io ho partecipato all'antologia… Scherzo (e sorrido), naturalmente!
   
I Bastardi senza Storia nasce, ancora una volta, da una richiesta di Lupi che mi commissionò circa un anno fa la realizzazione di un'antologia horror. La richiesta mi fu avanzata sulla scia dell'antologia L'Occhio sul Crepuscolo che avevo curato per conto della GDS Edizioni.
Accettai subito con entusiasmo, proponendo a Gordiano l'idea di dedicare il volume a Giovanni Buzi, autore dell'underground da me stimato per le capacità stilistiche e soprattutto per il coraggio nel mettere in scena racconti estremi. Gordiano accolse subito l'idea anche perché ha pubblicato ben due libri di Buzi.
 Poste le premesse iniziali e la volontà di costruire un'opera pulp votata all'attacco, Il Foglio mi ha dato totale carta bianca nella realizzazione del progetto e io ho personalmente scelto tutti i racconti. Ci sono state delle esclusioni sofferte, mentre altri autori, purtroppo, si sono ritirati all'ultimo per i motivi più disparati (contratti esclusivi sottoscritti con altri editori, richieste di denaro, mancanza di tempo, comportamenti bizzosi attribuibili a contrasti extra-narrativi con il sottoscritto o con altri partecipanti, indisponibilità assoluta nel sottoporre a editing il proprio racconto). Non nego che alcuni forfait mi hanno lasciato dell'amaro in bocca, ma questo è un motivo in più per far bene (loro malgrado).
Ci sono poi stati anche alcuni scrittori professionisti che, pur non potendo partecipare, mi hanno manifestato il loro appoggio emotivo e non solo, cosa che mi ha inorgoglito non poco.

Arthur Machen
Dopo avere parlato di passato e presente vogliamo conoscere qualcosa del tuo futuro. Il prossimo progetto cosa riguarda? Ancora libri o pensi di sperimentare altre vie di comunicazione e arte?
   
I progetti sono moltissimi. In primis c'è il secondo volume di Spaghetti-Western che conto di far uscire a fine 2013 e a cui parteciperà in  veste di ospite l'americano TOM BETTS.
Nei primi mesi del 2013 dovrebbe uscire un'opera commemorativa dedicata allo scrittore ARTHUR MACHEN per la Dagon Press, per la quale ho steso un corposo articolo.
Sempre nei primi mesi del 2013 dovrebbero iniziare le riprese del cortometraggio thriller/erotico diretto da Francesco Bernardini per il quale ho sviluppato un soggetto dallo stesso proposto, collaborando massicciamente alla stesura della sceneggiatura.
Ho poi un paio di racconti in rampa di lancio per essere pubblicati in piccole antologie di autori vari. Sono stato infine nominato vice-direttore della collana FANTASTICO E ALTRI ORRORI delle Edizioni IL FOGLIO, con il compito di individuare le opere più interessanti tra quelle giunte in redazione e da proporre per la pubblicazione.
Sto infine meditando di realizzare una terza antologia personale, ma il progetto è a medio lungo termine.

Dylan Dod
Se tu potessi vivere in un racconto o romanzo famoso, quale storia ti piacerebbe e che ruolo vorresti interpretare?
   
Nel fumetto di Dylan Dog con il ruolo del detective dell'incubo, sicuramente per la portata metaforica delle storie e per la mia curiosità per le cose insolite. In alternativa mi andrebbe bene anche Fox Mulder di X-Files (Ora sorrido io!).

L'ultima domanda. Da un appassionato come te di lettura e cinema, vorrei sapere se preferisci passare una serata con un buon libro o un buon film? (Vietato rispondere con una BONA ragazza… Sorrido ancora!)

La bona ragazza, se è anche capace di sorprendermi, è comunque sempre gradita specie se è chi dico io (non ti dico chi...perché sono birichino). Guarda credo che a parità di livello il libro sia preferibile al film perché ti lascia qualcosa in più: ovvero ti permette di costruire la storia narrata nella tua testa come meglio credi. L'immaginazione ha un fascino sempre superiore rispetto alla mera visione, perché non è limitata. Inoltre, leggendo un libro, sei tu il regista, lo scenografo e l'addetto agli effetti speciali: cosa volere di più? (Vietato rispondere un Lucano)...


Ciao Matteo, grazie per la compagnia e per la simpatia che dimostri sempre di avere.
Alla prossima!

sabato 27 ottobre 2012

I Bastardi Senza Storia - Antologia

I Bastardi Senza Storia, Ed. Il Foglio Letterario
FINALMENTE è disponibile!
I Bastardi Senza Storia è un’antologia fatta di storie di reietti, di diversi e di disperati votati all’attacco contro i soprusi e le ingiustizie del sistema sociale, ma anche di personaggi condannati a destini inevitabili e costretti a lottare contro i demoni che soffocano lo spirito dell’uomo. Sono ben ventiquattro le schegge impazzite dell’horror punk e pulp italiano che Matteo Mancini propone attingendo dalla produzione di una ventina di autori diversi, per ricordare uno dei maggiori rappresentanti di questo sottogenere narrativo: Giovanni Buzi, artista scomparso nel 2010, ma nell’occasione presente con ben due racconti. A quasi vent’anni dall’uscita di un’antologia pulp come Gioventù Cannibale, Matteo Mancini lancia all’attacco i Bastardi: Giovanni Buzi, Luca Guardabascio, Luca Ducceschi, Gordiano Lupi, Viviana Guiso, Alessandro Napolitano, Vincenzo Barone Lumaga, Anna Giraldo, Luca Barbieri, Maurizio Landini, Maurizio Cometto, Francesco Cortonesi, Pier Francesco Sica, Simone Babini, Nicola Lombardi, Carmine Cantile, Alfredo Mogavero, Fabio Lastrucci, Emanuele Delmiglio, Matteo Mancini, Francesco Borraso e Patrizia Birtolo. Storie dissacranti e cariche di sangue, vampiri vomitati dalle tivù, atmosfere gotiche, citazioni del cinema horror italiano anni Settanta, spruzzate di horror erotico degne de I Racconti di Dracula e dei KKK – Classici dell’Orrore.
Un’antologia destinata a lasciare il segno!

La storia con cui mi sono guadagnato un ruolo tra i BASTARDI è "L'ultimo Flash".
Un racconto alieno e visionario, un abduction che vede protagonista una coppia di sposi. Realtà e fantasia... Fantasia e realtà!
  
I Bastardi Senza Storia – Schegge impazzite del pulp – horror italiano – omaggio a Giovanni Buzi – AA. VV. a cura di Matteo Mancini - Pag. 360 – Euro 16. - ISBN 9788876063817
Il libro può essere ordinato in tutte le libreri e le librerie online. Oppure può essere richiesto direttamente all'editore cliccando QUI.

sabato 13 ottobre 2012

Giochiamo a cancellare - Racconto breve

La paura fa 90
Giochiamo a cancellare
di Alessandro e Roberto Napolitano

Fu la puzza di urina a svegliare Rash e subito scoprì di non avere alcuna possibilità di fuga. Era sdraiato a terra, immobilizzato in un angolo della metropolitana. Sopra di lui, a osservarlo con aria di sfida, c'erano tre uomini: il primo gli schiacciava la testa sotto uno scarpone e senza badare troppo a dosare la forza; un altro gli premeva un piede in mezzo alle gambe, all'altezza dell'inguine, e premeva con veemenza; il terzo gli siedeva a cavalcioni sul torace, pisciandogli contro la faccia.
Quest'ultimo gonfiò il petto e schiarendosi la voce gli domandò:
— Piaciuto il risveglio?
Non ci fu risposta. Allora l'uomo si fece più vicino, fino a premere contro la fronte del ragazzo una barba grinzosa. Poi abbassò di qualche centimetro la testa, portando la bocca all'altezza delle narici di Rash. Alitò con soddisfazione.
— Bello stronzetto, adesso ci divertiamo un po'!
Frugò nella tasca e quando ebbe tra le mani ciò che cercava inarcò il sopracciglio con fare eccitato.
— Facciamo il gioco del cancella il coglione.
Rash deglutì. Tentò di liberarsi, ma la pressione dello scarpone sulla testa aumentò, così come quella del piede che poggiava tra i testicoli.
L'uomo a cavalcioni aprì la mano con calibrata lentezza, come a voler svelare la più eclatante delle sorprese.
— Cosa vuoi fare con quel coltello? — domandò Rash inorridito.
— Un gioco dalle regole semplici — l'uomo sputò sulla lama e se la strofinò contro il cappotto lercio — consiste nel cancellare tutto ciò che di stronzo ti troviamo addosso. Vedrai, farà un po' male, — poggiò la punta dell'arma sulla camicia del ragazzo e iniziò a far saltare i bottoni — ma alla fine avvertirai un piacevole senso di pulizia.
Rash guardò il coltello di traverso, sentendolo scorrere lungo il petto: su e giù, sinistra e destra.
— Tremi, mica avrai paura?
— Maledetti cani, lasciatemi andare, io… Non voglio!
— Io, io, io! — a ogni "io" la punta del coltello pizzicava la pelle del ragazzo — Siete così arroganti quando siete in gruppo, ora che sei tutto solo non puoi dirci che non vuoi. Non fare così, ci deludi! Lo sai perché giochiamo a cancellare?
— Io…
Il coltello incise la carne e un fiotto di sangue zampillò fuori.
— Non devi dire "io"! Lo sai o no perché facciamo questo gioco con te?
La voce di Rash tremava: — Non c'ero l'altra sera, ve lo giuro. Ho sentito dire cosa è successo, ma non ero lì.
— Molto bene, è un sollievo sapere che conosci il motivo per cui sei tra noi.
— Lasciatemi andare, vi scongiuro, posso dirvi chi è stato a dare fuoco al vostro amico.
— Non c'è bisogno che ti disturbi, ce lo troviamo da soli. Siamo straccioni, a parte l'immondizia non abbiamo altro. Neanche una fottuta baracca da abitare. Campiamo d'aria noi, ma sappiamo stare al mondo anche se non gliene frega un cazzo a nessuno. Almeno fin quando restiamo nelle fogne. Piuttosto, vediamo cosa c'è qui: - ora la lama del coltello si muoveva frenetica sul torace nudo e il tono della voce dell'uomo si faceva sempre più forte - i tatuaggi di una svastica, la croce uncinata, e un bel ritratto di quel cazzone che con le sue cagate ve lo mette nel culo. Che dici? Iniziamo da lui?
La punta del coltello s'infilò per la seconda volta sotto la pelle di Rash, seguì i contorni dei tatuaggi fino a rimuoverli. Il ragazzo perse i sensi, giacendo a terra riverso in una pozza di sangue.
I tre uomini raccolsero i propri stracci e percorsero il tunnel della metropolitana fino a trovare un luogo nascosto dove vivere la notte.
E la vita.


Giochiamo a cancellare è uno dei racconti inseriti nell'antologia La Paura fa 90.

Clicca qui per La Paura fa 90 versione libro.
Clicca qui per La Paura fa 90 versione ebook. 

Nell'antologia è contenuto un racconto del maestro dell'horror italiano Danilo Arona.


sabato 6 ottobre 2012

Bagliori Cosmici - La poesia entra nella fantascienza... Per non uscirne più!


Bagliori Cosmici
"Non so per quale motivo certe cose
portino alla mia mente meraviglie,
o sian come l'immagine di un varco
aperto lungo il muro dell'orizzonte,
che si spalanchi verso nuovi mondi
accessibili solo agli dèi."

Il brano che avete appena letto, tratto dal sonetto Aspettativa di H. P. Lovecraft, è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizione delle loro poesie pubblicate in questo libro. 
Bagliori Cosmici è una fuga dal reale verso luoghi sperduti oltre i confini dello Spazio, inseguendo percezioni futuristiche capaci di raccontare modelli di realtà lontani da quelli che viviamo. 
Bagliori Cosmici è la ricerca della fantascienza oltre la prosa... fino a raggiungere la poesia!

Roberta Guardascione ha illustrato dieci poesie, tratteggiandone sia i contorni che l'anima. È un privilegio poter arricchire questo post con due disegni tratti dal libro. Le illustrazioni si riferiscono all'opera Amici di Lia Lo Bue e Schangri-La di Alex Panigada.


Amici
Shangri-La





                       
Bagliori Cosmici è curato da Alessandro Napolitano.
Un grazie a Diego Capani per il trailer e banner, ad Andrea Leonelli e Sylvia Pallaracci per l'aiuto in fasi di selezione delle poesie, Roberta Guardascione per la cover e le illustrazioni. 









giovedì 4 ottobre 2012

W Factor - Il nuovo evento letterario BraviAutori

Writer Factor

W Factor è un concorso letterario in tre fasi dove i migliori dodici racconti saranno pubblicati integralmente sul Calendario BraviAuotri 2013.

E non solo: sarà determinato un racconto vincitore che si aggiudicherà un abbonamento annuale gratuito al sito BraviAutori.it, un noto dizionario digitale di italiano e, soprattutto, potrà fregiarsi del titolo di Writer 2013!  



REGOLAMENTO:
• Tutti possono partecipare ed esprimere il proprio W Factor, il concorso è gratuito;
• Il tema è libero in tutte le fasi;
• I testi inviati non dovranno superare le 1.000 battute, con la consueta tolleranza del 10%, necessari a garantire una buona leggibilità sul calendario.
 

PROGRAMMA:
I fase.
• Dal 5 ottobre al 25 ottobre, presentazione dei racconti;
• dal 26 ottobre al 30 ottobre, giorni a disposizione della giuria per la votazione;
• 31 ottobre, pubblicazione risultati.

II fase.
• dall'1 novembre all'11 novembre, presentazione di un secondo racconto per gli autori che hanno superato il primo turno;
• dal 12 novembre al 15, novembre giorni a disposizione della giuria per la votazione;
• 16 novembre, pubblicazione risultati.

III fase.
• dal 16 novembre al 30 novembre, presentazione del terzo e ultimo racconto per gli autori che hanno superato il secondo turno;
• dall'1 al 9 dicembre, giorni a disposizione della giuria per selezionare i dodici racconti, compresi quelli della I° e II° fase, degli autori finalisti che saranno pubblicati sul calendario;
• 10 dicembre pubblicazione risultati e proclamazione del vincitore assoluto del "W Factor 2013”.

Attenzione: nel risultato totale di ogni votazione, pubblicato al termine di ogni fase, appariranno i "Sì" e i "No" ricevuti dagli autori.
In tutte le fasi, in caso di pari merito, l'autore che avrà postato per primo sarà favorito.
In caso di abbandono di un concorrente, sarà ripescato il primo degli esclusi nella fase precedente.



Entro il 20 dicembre il calendario potrà essere on line e scaricato gratuitamente. 

Clicca qui per ulteriori informazioni.
I racconti possono essere postati nella sezione W Factor – I° fase



 …e le sorprese non finiscono qui!


martedì 2 ottobre 2012

I banner di "Scritti e non solo"

I banner di "Scritti e non solo" sono stati realizzati dall'amico Diego Capani.





Grazie Diego, presto su queste pagine verrà pubblicato qualcosa di tuo... mio... e non solo!
E sarà... cosmico!

lunedì 1 ottobre 2012

77, le gambe delle donne - Concorso per racconti sulle donne

77, le gambe delle donne - concorso
BRAVIAUTORI  presenta:


77, LE GAMBE DELLE DONNE, ovvero: donne in gamba! Antologia di 77 opere per esplorare, conoscere e rappresentare la complessità e la varietà dell'universo femminile.

A cura di Angela Di Salvo e Roberta Michelini.

Sono ammessi testi di narrativa, saggi e poesie che abbiano come soggetto la figura della donna nelle sue molteplici sfumature (sensuale, intrigante, trasgressiva, tradizionale, dolce, sensibile, vittima, carnefice, eroica e coraggiosa, fragile e insicura; oppure donna madre, moglie, amante, figlia, nonna, donna in carriera, donna fatale, donna angelo, donna vendicativa, ecc.). I testi in prosa possono appartenere a qualsiasi genere narrativo purché siano coerenti con il tema del bando.

Il concorso è gratuito.

CLICCA QUI PER IL BANDO COMPLETO